WorldSkills Piemonte a gourmet expoforum

Dal 13 al 15 novembre WorldSkills Piemonte sarà presente a Gourmet Expoforum, l’innovativa fiera dedicata agli operatori professionali dei settori Ho.Re.Ca. (Hotellerie, Restaurant, Catering) e Food&Beverage. Le aziende interessate potranno conoscere le opportunità offerte dal mondo WorldSkillsper ampliare la propria rete di clienti.

 

In questa occasione sarà presentata la squadra di talenti piemontesi che rappresenteranno l’Italia agli EUROSKILLS 2016, i Campionati Europei dei Mestieri WorldSkills in programma a Gӧteborg (Svezia) dall’1 al 3 dicembre. La presentazione avrà luogo martedì 15 novembre alle ore 13:00 presso la Sala Blu del Lingotto Fiere.

 

INFO E ACCREDITI

 

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Intervista a Matteo Aicardi

MATTEO AICARDI farà parte della squadra di Expert che accompagneranno il #teamItaly agli EuroSkills 2016 in programma a Göteborg dal 1° al 3 dicembre. Gli abbiamo chiesto di raccontarci come sta procedendo la preparazione dei Competitor e anche i profondi cambiamenti che sta attraversando il mestiere del GRAFICO.

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Mancano ancora mesi ai Nazionali, però Veronica si sta già esercitando! Volevamo chiederti che sensazioni hai a riguardo.

Beh sì, da quando ha iniziato ad ottobre penso sia stata un’emozione unica, per lei! Abbiamo iniziato un percorso di preparazione tutti e quattro insieme, io, Eliana, Bruno e Veronica, lei ora sta facendo questo stage per cui le hanno chiesto anche di rinnovare e stava guardando per fare poi un percorso di formazione scolastico più specifico. Insieme abbiamo visto un po’ di cose, guardando anche test project del passato, dando qualche compito. E loro si sono esercitati su quello… Hanno svolto i compiti per l’estate! Poi durante i vari incontri davamo consegne per l’incontro successivo in modo da vedere un po’ tuti gli aspetti, poi se loro avevano poi qualche domanda ci sentivamo anche all’esterno.

Tu sei Expert dalla 2015 edizione dei Regionali. Voi avete un doppio ruolo, da una parte siete motivatori, dall’altra giudici. Per questo aspetto, qual è la sfida più grande?

Sicuramente il discorso di valutare questi ragazzi… Poi io l’esperienza estera la devo ancora fare e avrò modo di vedere la situazione anche con ragazzi di altre nazioni, bisognerà cercare di essere abbastanza imparziali. Ai Regionali la difficoltà nel valutare i singoli aspetti dei lavori, le valutazioni soggettive sono quelle più difficili da fare. Il lavoro magari nel complesso può sembrare ben fatto, ma andando poi nei dettagli magari c’è qualche mancanza. Bisogna sempre capire come gestirla.

C’è stato un momento in particolare delle gare, qualche aneddoto che ti ricordi?

Mah, mi ricordo che spesso io e Eliana eravamo in disaccordo [ride]… Nel senso che ci trovavamo sempre noi due ad aver dato i due estremi di valutazione. Lì non ci può essere una differenza di tre voti, se non sbaglio, e quindi spesso io magari davo il voto più basso e lei quello più alto, o viceversa, e quindi ci trovavamo spesso a confrontarci. In realtà parlando poi ci trovavamo d’accordo e allora si raggiungeva un compromesso. Era anche bello, nel senso che lei arriva da una grafica tradizionale, molto legata alla stampa, all’editoria, io invece sono più legato al web. Ma ci è piaciuto molto lavorare insieme, andavamo a compensarci a vicenda!

Le gare sono sempre un momento di tensione. Se potessi dire qualcosa ai ragazzi e alle ragazze, immaginando di essere proprio attimi prima della gara, che cosa diresti loro?

Mah, sicuramente che comunque il percorso che loro hanno fatto fino a quel momento è andato benissimo, quindi di cercare di rimanere tranquilli, di concentrarsi su quello che c’è da fare e ignorare tutto quel che hanno intorno, e farlo come sanno farlo. Alla fine senza la preoccupazione di ciò che stan facendo o possono fare gli altri, concentrarsi su quel che sanno fare. Che sicuramente andrà bene.

Ti faccio un paio di domande sul tuo mestiere, mettendo da parte per un attimo la competizione…

Non ho studiato, però…! Aspetta che mi metto davanti al pc così ho Google [ride].

No, no, non vale usare Wikipedia! Scherzi a parte.. Rispetto a quando hai iniziato, in che cosa trovi sia più cambiato il mestiere di grafico?

Allora, io mi sono diplomato nel 2010 e un annetto dopo ho fatto un corso relativo al web e rispetto a ciò che ci dicevano e a come era improntata la grafica nel mondo della scuola, in realtà il mondo era già diverso. E adesso è ancora cambiato: una volta c’era la specializzazione nel fare qualcosa, adesso la tendenza almeno in Italia è quella di saper fare un po’ di tutto. Questo aspetto ha inciso molto. E poi l’arrivo delle nuove tecnologie e del web ha stravolto un po’ tutto. Se non sai lavorare in questo ambito, hai grosse difficoltà!

Quali sono le qualità indispensabili per questa professione?

Sicuramente il discorso della creatività, è chiaro, perché si può insegnare fino a un certo punto. Poi sicuramente ci vuole la passione, perché comunque non è un mestiere facile e immediato. Come in altri ambiti artistici, ogni cosa che realizzi tende sempre a non piacerti, quindi uno deve avere anche la determinazione di dire “vado avanti lo stesso”. E poi sicuramente le conoscenze: aver frequentato una scuola superiore già di indirizzo, cercare di fare corsi professionali, soprattutto per il discorso dei software.

Secondo te, qual è il contributo più grande che WorldSkills, anche grazie all’Agenzia Piemonte Lavoro, può dare a questi ragazzi e ragazze?

Sicuramente, essendo per la maggior parte ragazzi che vengono dalle scuole, dà già loro un confronto su quello che è la richiesta al di fuori della scuola, in ambito lavorativo. Poi di sicuro l’esperienza aiuta i ragazzi che superano i Regionali e arrivano a prepararsi per una competizione europea o nazionale, per il discorso del lavorare sotto pressione, in un contesto abbastanza stressante. E poi il cercare di acquisire sempre maggiori nozioni, maggiori conoscenze tecniche. I WorldSkills li spronano sotto questo aspetto, magari anche la persona un po’ più pigra viene incentivata a darsi da fare e questo è un aspetto molto importante.

In bocca al lupo anche a te, Matteo!

Grazie! Abbiamo una bella responsabilità, ma è una bellissima esperienza e durante questi mesi ci è piaciuto molto lavorare con questi ragazzi, ci siamo anche divertiti. Ma è bella anche la tensione della gara, perché fa parte del gioco.

Intervista con Paola Cavaglià

PAOLA CAVAGLIÀ seguirà i Competitor piemontesi ai WorldSkills Italy 2016 in programma a Bolzano dal 29 settembre al 1° ottobre. Le abbiamo domandato quali siano le sue sensazioni sulla competizione, ma anche qualche curiosità per quanto riguarda il mestiere di SARTO e quali sono le peculiarità di questa professione nell’ambito di una competizione WorldSkills.

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Buongiorno, Paola! Manca pochissimo alle Competizioni Nazionali, le ragazze sono pronte per partire? Volevamo chiederti che sensazioni hai a riguardo.

Allora, le ragazze hanno visto il test project arrivato da WorldSkills Italy -le foto, perché non è prevista una descrizione testuale- ed abbiamo elaborato l’abito facendo qualche prova, il 9 di settembre all’incontro abbiamo avuto modo di fare una prova sul capo tagliato.

Le ragazze si sentono preparate?

Al momento ci sono ancora un paio di punti interrogativi perché dobbiamo intuire che tipo di lavorazione sarà necessaria, ma le ore che avremo a disposizione dovrebbero bastarci per realizzarlo!

Essere Expert è una bella responsabilità, perché sei chiamato a giudicare l’operato dei ragazzi. Per voi giudici, qual è l’aspetto più difficoltoso nel valutare le prove e quale pensi sia invece la maggior difficoltà per i Competitor?

Per noi, la sfida è la valutazione dei dettagli. La precisione è sempre l’elemento che causa maggiore difficoltà, nei nostri ragazzi. Sono molto giovani, arrivano tutti da bienni o trienni e quindi chiaramente per loro essere precisi è più difficile.

Se potessi dire qualcosa ai ragazzi e alle ragazze per motivarli, immaginando di essere proprio al momento della gara, quale sarebbe?

Mah, semplicemente che alla fine i passaggi si conoscono, nel senso che durante gli anni le cose le abbiamo viste, provate, è quel che facciamo anche durante gli esami di scuola. Dovete solo mettere in pratica quel che abbiamo già visto!

C’è stato un momento in particolare delle gare, qualche aneddoto che ti ricordi?

Beh sì, più di uno! Ad esempio: l’abito della scorsa edizione aveva una fantasia, non era a tinta unita, e c’era un disegno da seguire. Nonostante le indicazioni ben visibili, una ragazza ha messo il modello al contrario! Per l’agitazione ha capovolto questo modello più e più volte, poi alla fine ha visto l’enorme freccia che spiccava! Qualcuno si è demoralizzato perché non riusciva a montare le pieghe, era un abito anche abbastanza complicato, a un certo punto ho visto qualcuno che con una taglia e cuci tagliava via tutto un pezzo! Le difficoltà son sempre quelle: le cerniere, un ricamo, un tessuto un po’ particolare da lavorare, a un certo punto avevano male alle mani, un po’ per il tempo un po’ perché erano stanche!

Come fa un sarto a capire di essere tagliato per quel mestiere lì?

Eh quando si appassiona, come uno si appassiona alla cucina, il sarto si appassiona ai tessuti, ai modelli, soprattutto nel voler vedere realizzato un disegno. Comunque è sempre una sfida, riportare su carta e poi su tessuto quello che c’è su un disegno, i tagli, i motivi.. Per avere le stesse proporzioni bisogna essere anche dei bravi modellisti. E la passione è quello che raccoglie tutto.

Rispetto a quando hai iniziato, che cosa è cambiato per i ragazzi e ragazze che si approcciano al mestiere?

Mi ricordo che quando io ho fatto questa scuola era tutto diverso: le lavorazioni, i macchinari, addirittura dove andavo a lezione io c’erano ancora le macchine a pedali, ora sono elettroniche. Tagli automatici, modello CAD… Ci sono molte cose diverse rispetto a un mestiere che era tutto manuale!

Secondo te, qual è il contributo più grande che WorldSkills, anche grazie all’Agenzia Piemonte Lavoro, può dare a questi ragazzi e ragazze? Qual è il valore aggiunto?

Dunque, io posso parlare per le nostre ragazze [CELESTE ANGLISANI e NAJLAA MISBAH, dell’Associazione Scuole Tecniche San Carlo di Torino]… Loro si sono qualificate tra le prime quindi si sono portate a casa un’enorme soddisfazione, anche perché arrivavano da un biennio e quindi è stato ancora più difficile, perché sono ancora poco esperte. Per loro arrivare a quel punto è stato un bel traguardo e una bella emozione, innanzitutto per il fatto di essere riuscite a portare a termine una competizione importante. L’agitazione e la tensione possono arrivare a farti rinunciare… Poi alla fine erano stanche, non ce la facevano più, una di loro un mattino è stata male, ma sono riuscite a concludere, nonostante tutto. La cosa più bella è stata la premiazione, erano così emozionate che sembravano delle statue di pietra! In ogni caso, preparando i WorldSkills Italy le ho viste più attente, responsabili, puntuali… Più “pronte” nel capire e nell’assimilare: si guardano assieme gli spunti a partire dalle foto, si cerca di capire insieme i procedimenti, non sono più solo io a dare indicazioni su che cosa fare. E insieme, ma soprattutto loro, hanno preparato i quesiti da porre all’incontro preparatorio di Bolzano per capire meglio come realizzare la loro prova.

E noi ci auguriamo che vadano al massimo. In bocca al lupo a tutte!

Intervista a Gerardo Paolo Troccoli

GERARDO PAOLO TROCCOLI, Expert per il mestiere di CAMERIERE, prenderà parte ai Campionati Nazionali WorldSkills Italy 2016 in programma a Bolzano dal 29 settembre al 1° ottobre. Gli abbiamo chiesto alcune curiosità sulle Competizioni, ma anche sulla sua professione!

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Buongiorno Gerardo come va? Come hai trascorso l’estate?

Dunque, a inizio estate ho partecipato ad alcune Commissioni d’Esame, complessivamente ho trovato delle buone professionalità, i professori hanno lavorato sicuramente bene.

Tu sei Expert dalla prima edizione dei Campionati Regionali WorldSKills Piemonte, e a breve ti vedremo ai WorldSkills Italy di Bolzano. Esprimere una valutazione sul lavoro dei ragazzi non è certo semplice! Per voi giudici, qual è la sfida più grande?

Forse in assoluto la sfida è valutare dei ragazzi che comunque ci hanno messo del proprio per mettersi in gioco, quindi già quello è un punto a loro favore. Di conseguenza valutarli con criticità a volte non è sempre così facile, sono già ragazzi che hanno dimostrato una buona volontà ed affezione al lavoro. È vero, possono anche sbagliare nelle varie prove, ma tutto sommato si sono messi in gioco e quindi questo è già un giudizio positivo nei confronti dei ragazzi.

Ma come ci si prepara, per essere Expert?

Ci alleniamo anche noi! Intanto, psicologicamente, a tenersi distaccati dagli aspetti puramente personali e dai giudizi soggettivi. Poi è chiaro che facendo commissioni d’esame, per me è un allenamento continuo. Diversamente, guardiamo e confrontiamo il mondo del lavoro rispetto alla preparazione del mondo della scuola. Andiamo in giro, guardiamo, correggiamo.. Chiaro, non ci mettiamo a dar valutazioni, ma abbiamo i nostri giudizi personali su determinati servizi e su cosa si vuole dai ragazzi nel mondo del lavoro.

Parliamo un po’ della professione. Rispetto a quando avete iniziato, in che cosa trovi sia più cambiato il mestiere di maÎtre e in generale per chi gestisce sala a livello professionale?

Diciamo che il maÎtre era una figura con elevate competenze professionali ed era un po’ il manager della sala. Oggi ricopre più ruoli, una volta era una figura indipendente, che aveva i suoi riferimenti: il sommelier, il secondo maÎtre, poi si parla di strutture di un certo tipo. C’erano i vari chef, chef de rang, chi stava alla lampada, ognuno aveva un suo ruolo. Oggi si è molto ridotto, diciamo che il maÎtre è sempre il manager della sala, ma deve interagire e saper fare di tutto un po’. Fa un po’ da maÎtre, un po’ da sommelier, un po’ ricevimento delle persone, accompagnamento ai tavoli, in alcuni casi dà anche una mano nel servizio.

Secondo te in generale che cosa ci vuole per diventare un vero professionista? E che cosa consiglieresti ai ragazzi che vogliono approcciarsi a questo mestiere?

Esperienze lavorative diverse, anni di vita lavorativa, approfondimento delle lingue andando all’estero a vedere realtà diverse e lavorare nelle grandi strutture alberghiere.

Secondo te, qual è il contributo più grande che WorldSkills, anche grazie all’Agenzia Piemonte Lavoro, può dare a questi ragazzi e ragazze? Qual è il valore aggiunto?

Intanto fa loro capire che cosa vuol dire fare questo mestiere non solo come automi, ma mettendoci della passione e del sacrificio, cosa che il mondo del lavoro oggi chiede tantissimo. Il nostro mestiere è dedizione e sacrificio, a 360°. Poi si raccolgono i risultati nel tempo, però subito è davvero tante rinunce, tanti sacrifici, e poi comunque adattarsi alle varie situazioni di stress e di richieste. Si chiede loro di dare il massimo, di conseguenza questa è una palestra per il futuro.

La soddisfazione più grande, legata a WorldSKills?

Beh intanto quella di confrontarmi con ragazzi giovanissimi e di conseguenza vedere in loro questo spirito e voglia di mettersi in gioco. È uno stimolo anche per chi ha alle spalle più anni di questo lavoro per migliorarsi e continuare a metterci la stessa passione per aiutare questi ragazzi a crescere.

In bocca al lupo!

Intervista a Veronica Cerviello

VERONICA CERVIELLO, GRAFICA, ha conquistato una medaglia d’oro ai Campionati Regionali WorldSkills Piemonte 2015 e dal 1° al 3 dicembre sarà a Göteborg a difendere i colori italiani agli EuroSkills 2016. L’abbiamo raggiunta per farci raccontare come procede la sua preparazione, che prevederà anche una tappa ai WorldSkills Italy 2016 di Bolzano dal 29 settembre al 1° ottobre, e per farci raccontare qualche particolarità sulla sua professione.

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Ciao Veronica, come stai? Forse ti sto disturbando mentre sei a lavoro, mi dicevi che stai frequentando uno stage…

Sì, è quello che ho vinto per aver vinto il primo posto ai WorldSKills e sto continuando, da Tonatto Profumi, a Torino.

Come stanno andando queste settimane?

Proseguo con lo stage, che sto frequentando da gennaio… La preparazione procede bene perché fortunatamente lavorando mi esercito tutti i giorni e poi mi sto preparando anche con il corso di inglese per capirci un po’ di più quando andrò in Svezia agli Europei. E poi abbiamo fatto anche degli incontri con gli Expert della grafica, anche con Bruno ci siamo incontrati alcune volte così abbiamo visto i nostri dubbi, abbiamo affrontato le cose che non sapevamo e ci siamo esercitati.

Lui andrà ai Nazionali, mentre tu sarai a Goteborg dall’1 al 3 dicembre, che cosa ti aspetti da questa esperienza?

Beh, comunque me lo sto già immaginando come una cosa enorme, nel senso: non mi sono mai ritrovata in una situazione del genere, me l’aspetto proprio come quasi delle Olimpiadi con persone che provengono da tutta Europa… Sentirò parlare tante lingue diverse!

Sei un po’ emozionata?

Sì, ma io sono sempre emozionata, anche ai Regionali, credevo assolutamente di non vincere e neanche di arrivare sul podio…

Prima della gara come fai a far scemare la tensione?

No, non ci riesco! Non ho nessun “metodo”, diciamo che comunque riesco a superar l’ansia solo quando le cose mi vengono bene, perfette, altrimenti vado un po’ in confusione, ma alla fine riesco poi sempre a finire tutto perché devo farlo. Sono determinata e le cose le voglio finire, sempre.

Raccontaci il momento più bello che ricordi, legato a WorldSkills.

Allora, alla premiazione il mestiere di grafico è stato fra gli ultimi ad essere chiamato, quindi ero lì ed aspettavo con l’ansia di sapere i risultati e sentivo proprio tutta l’emozione dentro di me. Quando poi un Expert mi ha fatto capire che sarei andata sul podio, allora proprio non ho capito più nulla. Mi è venuto quasi il mal di stomaco, quando sono scesa dal podio mi hanno fatto pure un’intervista radiofonica e non sapevo cosa dire! È quasi come se fossi nata per la prima volta, nel senso che non mi è mai successa una cosa del genere. Sia a scuola, che in altri contesti, mi capitava magari di sentirmi un po’ sottovalutata… E quindi è stato un grande traguardo per me!

Insomma, è stata un po’ una rivincita! Parlando invece del mestiere in sé: quando hai capito che volevi fare la grafica?

Già dall’asilo io volevo disegnare, ero andata alla scuola di disegno perché volevo fare la disegnatrice di fumetti, cartoni animati.. Poi col tempo ho visto che mi piaceva anche fare fotografie, quindi ero indecisa se andare alle superiori al liceo artistico oppure all’istituto tecnico di grafica e alla fine ho scelto quest’ultimo. Sono partita che volevo fare la fotografa, sono andata avanti con le mie lezioni e ho capito invece che la grafica la faccio anche meglio e poi mi diverto di più!

L’aspetto che ti piace di più, dell’essere grafica?

Quando vedo un mio lavoro finito e so che è ben fatto, mi sento realizzata: vedere delle belle grafiche mi fa star bene con me stessa! Poi ultimamente proprio grazie a WorkdSkills sto diventando più brava, perché sono cose che comunque con la scuola non mi è capitato di fare.

Secondo te, WorldSkills ha un po’ cambiato il tuo approccio a questo mestiere?

Sì, assolutamente!

Veronica, ti sento molto entusiasta. Ti chiedo allora di completare la frase: se torno da Goteborg con la medaglia d’oro…

..eeeeeh! Non so proprio cosa rispondere! Non ho mai pensato che potrei tornare con una medaglia, quindi devo pensarci! No, comunque sarebbe anche “troppo”, troppe emozioni in una sola volta!

Non metterti dei limiti…

No, certo, ma la cosa principale è stare sempre coi piedi per terra…  Io poi sono l’ansia fatta persona. Però devo dire che questa esperienza, così come tutto il contesto WorldSkills, mi sta piacendo tantissimo! Anche quando siamo stati al Salgari Campus è stato proprio bello perché abbiamo legato un sacco con i compagni del #TeamItaly!

In bocca al lupo, sia per lo stage che per la preparazione!

Crepi!

WorldSkills Piemonte incontra Bianca Iuliana Apetrei

BIANCA IULIANA APETREI sarà in gara a Bolzano per i WorldSkills Italy 2016 e a dicembre sarà fra i Competitor degli EuroSkills 2016 a Göteborg. Mesi fa le fu chiesto a scuola di raccontare l’esperienza di successo più significativa della sua vita e Bianca raccontò il percorso che la portò ai Campionati Regionali WorldSkills Piemonte 2015, dove conquistò una medaglia d’oro nel mestiere di CAMERIERE! Per gentile concessione dell’autrice, pubblichiamo sul nostro blog questa bella riflessione sulla vita, i sogni e le scelte che si compiono per realizzarli.

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Anche quando tutto sembra non avere più senso, e fuori dalle finestre ti appare un mondo finito, e ricordi che avevi speranze che ormai hai perduto, e senti il bisogno di non pensare più a niente, neppure all’amore che hai sempre cercato, ecco, proprio in momenti del genere anche se non lo sai ti chiamano sogni che hanno bisogno di te per esistere, e che possiedono una magia che sempre dimentichi, perché possono avverarsi e cambiarti la vita. In una società che uccide sogni ogni giorno per renderci prigionieri degli incubi, possiamo ancora essere liberi. Niente è più potente della fragilità di un sogno.

Isabella Santacroce

Era la vita che mi pesava addosso, era tutto.

Era quello che dovevo fare e non ho fatto, erano le cose che ho cominciato e non ho mai finito. Le lezioni di matematica e la bocciatura al liceo scientifico. E mia madre che mi diceva non ti capisco.

Così due anni fa decisi di cambiare percorso, mi iscrissi al corso di formazione biennale sala-bar presso il C.F.I.Q. di Pinerolo (TO).

Avevo fatto l’errore di credere che la vita sia immutabile, che una volta preso un binario lo si debba percorrere fino in fondo. Ma a volte la vita ha molta più fantasia di noi, e proprio quando credi di trovarti in una situazione senza via di scampo, quando vedi la tua vita andare in pezzi, tutto cambia, e da un momento all’altro ti ritrovi a vivere una nuova vita.

Beh, questa nuova vita e il mio nuovo percorso mi spaventavano da morire.

Lungo questa strada avevo paura di prendere decisioni sbagliate, incontrare altre vite e non viverle a fondo, proseguire diritto o deviare. Perché spesso ci si gioca la propria esistenza.

Fortunatamente questa nuova esperienza mi ha portata verso un successo professionale.

Grazie al CFIQ e soprattutto alla responsabile sala-bar Patrizia Pilotto ritrovai nella mia vita un sogno da inseguire, il desiderio e la paura più grande, i WORLDSKILLS.

I WorldSkills sono un potente mezzo per la costruzione di un rispetto globale della cultura delle competenze e delle abilità. Permettono ai giovani più qualificati del mondo di motivare e ispirare le generazioni future nel constatare che le competenze professionali possono portare ad una vita sicura e gratificante, in un mondo competitivo in rapida evoluzione. WorldSkills International è un’associazione a cui aderiscono 72 nazioni e regioni del mondo, nata nel 1950 con l’obiettivo di promuovere la formazione professionale e l’istruzione nei settori dell’artigianato, industria, tecnologia e servizi alla persona e permettere ai giovani più qualificati, di confrontarsi in competizioni locali e internazionali in oltre 45 mestieri.

Dopo decine di ore di allenamento e duro impegno, riuscii a classificarmi prima alla selezione regionale camerieri. Questa fu la più bella esperienza di successo di tutta la mia vita.

Ora invece mi aspettano lunghi mesi di duro lavoro per le prossime qualificazioni nazionali ed internazionali. Spero di non deludere le persone che pongono fiducia in me, e anche questa volta portare a casa una medaglia.


In bocca al lupo, Bianca!

Intervista a Patrizia Pilotto

PATRIZIA PILOTTO è Expert per il mestiere di CAMERIERE dai Campionati Regionali WorldSkills Piemonte 2015 e sarà presente ai WorldSkills Italy 2016di Bolzano (29 settembre – 1 ottobre) e agli EuroSkills 2016 di Göteborg (1 – 3 dicembre). Abbiamo tentato di carpire da lei alcuni segreti del mestiere ed anche che significato ha un’esperienza nel mondo dei WorldSkills.

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Buongiorno Patrizia come va? Volevo chiederti se hai avuto modo di seguire la preparazione di Bianca. Come sta andando?

Allora, Bianca ha ottenuto la qualifica professionale a fine giugno. In seguito alla vittoria conquistata ai Campionati Regionali WorldSkills Piemonte 2015 è partita per uno stage estivo ed ora si trova ad Ortisei. La sento costantemente, si allena, impara a relazionarsi con gli altri e a lavorare sotto stress. Prima della partenza avevamo provato a replicare un vecchio test project dei Campionati Regionali. Questo la può indubbiamente aiutare: le prove dei WorldSkills sono di abilità, manuali, ma i test project non sono diversissimi gli uni dagli altri, non è come l’ambito della cucina: ci sono proprio delle prove di abilità e di precisione millimetrale. Bianca in questo momento è contenta e sta facendo il giusto percorso, mi manda spesso delle foto per mostrarmi quanto si allena, si rende conto dei propri progressi ed anche di alcune lacune.

Tu sei stata Expert nell’ultima edizione dei Campionati Regionali WorldSkills Piemonte e parteciparai ai WorldSkills Italy di Bolzano 2016, ma anche agli EuroSkills 2016. È una bella responsabilità, perché si è chiamati giudicare l’operato dei ragazzi. Per voi giudici, qual è la sfida più grande?

L’aspetto più critico è l’essere imparziali e non essere coinvolti a livello affettivo e personale, perché in quanto allenatori e contemporaneamente giudici, si deve riuscire a tenere bene separate queste due cose ed essere il più obiettivi possibile. Devi riuscire a trasmettere tranquillità al ragazzo che tu alleni, ma nello stesso tempo far sentire a loro agio tutti gli altri. Diventi un punto di riferimento per tutti e devi saper trasmettere loro la passione per quello che stanno facendo.

Un momento particolare che ti ricordi, un aneddoto?

Ricordo un momento occorso con un partecipante, quando il mio disappunto diventò chiaramente visibile per la penalità che aveva ricevuto, perché aveva “buttato via” i fiammiferi. Li aveva proprio scaraventati dalla finestra dello spogliatoio perché aveva già finito la prova. Di conseguenza, quando a fine gara è stato richiesto tutto il materiale necessario, a lui mancavano. E lui, in maniera un po’ ingenua, disse “Li ho buttati via!”. Il disappunto nel mio sguardo era tale da far percepire chiaramente il mio pensiero. L’hanno capito tutti. Persino lui, dopo la prova, mi ha detto: “Se i suoi occhi avessero potuto lanciare fiamme, mi avrebbero fulminato!”.

Però è sopravvissuto!

È sopravvissuto.

Parliamo un po’ della professione, visto che noi ci rivolgiamo anche a ragazzi giovani, alcuni dei quali hanno partecipato all’Orientamento ai Mestieri e vi hanno visto all’opera. Cosa consiglieresti a coloro che vorrebbero approcciarsi a questo mestiere?

Per prima cosa consiglierei di andare in un locale, osservare come si comporta il personale ed avere già un proprio punto di vista, iniziare già a vedere quali sono le cose che ti piacciono o che non ti piacciono quando sei servito al tavolo. Questo è il grande punto di partenza, indipendentemente dalle regole, perché quelle vengono poi acquisite più tardi. Il nostro lavoro è cambiato moltissimo, è quasi un lavoro di marketing, fondamentalmente il cameriere è un venditore. Si deve servire l’ospite, più che il cliente, dall’accoglienza al commiato, quindi bisogna capire se stare a contatto con le persone ti piace. Ed anche se sei disposto a fare dei sacrifici, che significa banalmente anche stare in piedi tante ore. Chi si approccia a questa professione deve amare il mestiere, altrimenti farà sempre il porta-piatti.

Secondo voi, qual è il contributo più grande che WorldSkills, anche grazie all’Agenzia Piemonte Lavoro, può dare a un ragazzo che studia o si è già diplomato come maÎtre? Qual è il valore aggiunto?

Il confronto con altri ragazzi, professionisti, che amano quel lavoro. Purtroppo solo con la scuola non sempre trovi il gruppo che è appassionato al mestiere. E talvolta neanche negli ambienti di lavoro! Per questo, per i ragazzi è stimolante. Ogni gara li mette alla prova, imparano a comprendere i propri limiti e vedono come lavorano i colleghi a livello locale, nazionale e internazionale, e questo permette loro di crescere costruendo il proprio piccolo bagaglio personale. Perché non c’è un modo giusto o sbagliato: il fine è uguale, ma ci sono aspetti diversi. Anche per chi li segue è un momento di formazione e di confronto!

La soddisfazione più grande, legata a WorldSKills?

In generale, vedere che l’impegno e la serietà pagano. Non in termini economici, ma di soddisfazione personale. Per me è un valore aggiunto incredibile riuscire a trasmettere poi questa passione ai ragazzi da docente, perché è importantissimo credere in quello che si fa. Worldskills fa un sacco di cose, ma veramente dà lustro alla professione. Poi io ho la fortuna di aver avuto due allievi che si sono qualificati alle fasi successive, ed anche in classe hanno dato valore al resto del gruppo. L’asticella delle competenze è un pochino salita, ma per tutti! Perché sono diventati tutti un po’ più consapevoli che, se vogliono, ce la fanno. Aggiungo anche che la scuola professionale, talvolta, è un po’ bistrattata. Fare uscire da lì dei veri e propri talenti è un grosso risultato e di questo si può ringraziare WorldSKills, perché li valorizza appieno.

Intervista a Roberta Bestetti

ROBERTA BESTETTI sarà con il #teamPiemonte ai Campionati Nazionali WorldSkills Italy 2016 di Bolzano (29 settembre – 1 ottobre) per il mestiere di SARTO e accompagnerà anche il #teamItaly alla volta di Göteborg (Svezia) per gli EuroSkills 2016 (1 – 3 dicembre). Le abbiamo chiesto di dirci le sue impressioni sulle Competizioni alle porte!

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Mancano ancora mesi ai Campionati Europei, ma le Competizioni Nazionali sono alle porte e Laura e Madalina si stanno già esercitando. Volevamo chiederti che sensazioni hai a riguardo!

Abbiamo un po’ di dubbi perché le scuole in generale, nella formazione, sono un po’ più mirate e specifiche, mentre WorldSkills richiede una preparazione più ampia, a 360° rispetto a questa professione. Preparare le Competitor ad un livello alto richiede molto tempo e risorse. Loro però sono motivate, cercano di dare il meglio di sé!

Essere Expert è una bella responsabilità, perché sei chiamata a giudicare l’operato dei ragazzi. Però siete anche formatori. Tu ti vedi più in veste di giudice o di motivatore?

Forse di giudice. Più giudice che allenatore, sicuramente! Le mie alunne sanno che io sono molto fiscale e severa, non regalo niente a nessuno e vado a scovare il pelo nell’uovo!

Qualcosa mi dice che saranno comunque motivatissime! Ma visto che la tensione a volte gioca brutti scherzi, che cosa diresti loro prima della gara, per tranquillizzarle?

Sicuramente che sono pronte, preparate, di non preoccuparsi perché comunque andrà sarà un successo, soprattutto perché sono arrivate lì e sono tutti sulla stessa barca, remano tutti per ottenere un obiettivo. Speriamo di remare più forte di loro!

Come fa un aspirante sarto a capire di essere tagliato per quel mestiere?

Innanzitutto serve tanta pazienza. Perché questo lavoro è precisione, pignoleria, non devi essere frettoloso, certe cose si ottengono con calma. Non si può fare in fretta e bene. E poi bisogna essere creativi!

Rispetto a quando hai iniziato, che cosa è cambiato per i ragazzi e ragazze che si approcciano al mestiere?

Allora, adesso forse al sarto si chiedono cose che una volta non si chiedevano. Una volta il sarto voleva dire “io arrivo, mi piace quest’abitino, ti porto il modellino” e si confezionava, il sarto aiutava, sceglieva il tessuto… Questo succedeva per la classica bottega di sartoria. Adesso le richieste sono diverse, ci sono le tecnologie, nuovi tessuti, nuovi procedimenti, tecniche, macchinari, devi essere molto più preparato e non fermarti alla classica macchina da cucire.

Cosa consiglieresti a chi vuole provare?

La professione è bella, bisogna avere passione e rendersi conto che fare un vestito non è una cosa facile. Tanti arrivano chiedendo una modifica e pensando “tanto cosa ci vuole?”. Ci vuole tanto. Richiede tempo, pazienza, esperienza, chi vuol cominciare deve rendersi conto che c’è tanto lavoro dietro, ci vogliono anni. Anche per me che insegno, ogni giorno c’è una cosa nuova da imparare. È un continuo aggiornarsi!

Secondo te, qual è il contributo più grande che WorldSkills, anche grazie all’Agenzia Piemonte Lavoro, può dare a questi ragazzi e ragazze? Qual è il valore aggiunto?

Sicuramente è importantissimo, per questo ho cercato di spronare le mie alunne a partecipare, perché è un’esperienza di crescita personale, potersi confrontare con le stesse realtà in ambienti diversi è un valore aggiunto per la propria carriera. A me è capitato di portare queste ragazze a fare anche altre gare e le vedi proprio crescere. Maturano, acquisiscono professionalità, ti fanno domande ulteriori.

Vogliamo far loro un “in bocca al lupo”?

Un grande grande in bocca al lupo, mettiamocela tutta e non scoraggiamoci, che ce la faremo!

Grazie, Roberta!

 

Intervista a Madalina Ichim

MADALINA ICHIM, Competitor di #teamPiemonte e #teamItaly, parteciperà ai Campionati Nazionali WorldSkills Italy 2016 di Bolzano (29 settembre – 1 ottobre) per il mestiere di SARTO,e fra pochi mesi sarà in gara con giovani da tutta Europa agli EuroSkills 2016 di Göteborg (Svezia, 1 – 3 dicembre). Le abbiamo chiesto le sue impressioni per le Competizioni che verranno, e qualche curiosità sulla sua professione.

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Come stai, come hai trascorso l’estate?

Bene, mi sono preparata per Bolzano, e abbiamo iniziato anche ad allenarci per Göteborg.

Tu sarai a Bolzano ai Campionati Nazionali WorldSkills Italy e poi a Göteborg agli EuroSkills, che cosa ti aspetti da questa esperienza? Sei un po’ emozionata?

Certo, sono emozionata perché non è la prima volta, già a Torino ho visto come vanno le cose, però comunque è una gara molto importante!

Tanti ragazzi si emozionano prima delle gare, tu come fai a rimanere calma e concentrata in questi momenti?

Beh, penso al lavoro che devo fare. Mi concentro su quello e basta, se no mi prende il panico!

Il momento più bello che ricordi, legato a WorldSKills?

Quando finisci la gara! Alla fine dei tre giorni… Poi ti senti rilassato, quello che è fatto è fatto.

Ma ti aspettavi che saresti andata così bene?

Mmm, no! E infatti sono andata un po’ così così, non sono soddisfatta del mio lavoro.

Però sei riuscita a qualificarti ai Nazionali e agli Europei! E nonostante tutto non sei contenta?

Sì, certo che lo sono, però potevo fare di meglio, sicuramente.

Parlando invece del tuo futuro lavoro: quando hai realizzato che volevi fare la sarta?

Beh, quando ho cominciato a fare la prima gonna, a scuola. Mi piaceva cucire, creare… E conoscere questa parte della moda. Mi piaceva già prima, lo facevo a casa, anche da piccolina, certo, per come potevo. E poi lo faceva anche mia mamma!

Ah, quindi è ereditario! E qual è l’aspetto che ti piace di più, dell’essere sarta?

Quando vedo i miei abiti finiti e quando mi vengono bene. Il mio preferito è un abito che ho fatto per me, lungo, un abito “a sirena”.

Secondo te, WorldSkills ha un po’ cambiato il modo in cui ti approcci a questo mestiere?

Sì, sicuramente! Ho imparato cose nuove e mi sono specializzata! È diverso rispetto alla scuola, dove impariamo più che altro tecniche di base.

C’è qualcuno che ti ha particolarmente motivato a fare i WorldSkills?

Sì, la mia prof, Roberta Bestetti! Quest’anno a scuola è stato un po’ altalenante, lei mi diceva “Dai andiamo, facciamo la gara, vedrai, andrà tutto bene, se non vieni più ti vengo a prendere a casa!”.

Completa la frase: se torno da Goteborg con la medaglia d’oro…

Non lo so, di certo sarei felicissima!

Vuoi salutare qualcuno?

Saluti tutti voi, tutti i Competitor e tutti gli Expert, ci si vede alle Competizioni!

In bocca al lupo, Madalina!

Intervista a Laura Campana

LAURA CAMPANA parteciperà ai Campionati Nazionali WorldSkills Italy 2016 di Bolzano (29 settembre – 1 ottobre) per il mestiere di SARTO, ma non solo! Farà parte del #teamItaly che sfiderà ragazze e ragazzi da tutta Europa agli EuroSkills 2016 di Göteborg (Svezia, 1 – 3 dicembre). Le abbiamo chiesto come ha trascorso l’estate appena conclusa, e quali sono le sue sensazioni per le Competizioni che la vedranno in gara a breve.

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Come stai, Laura, come hai trascorso l’estate?

Quest’estate sono stata in vacanza, a Londra, era la prima volta che ci andavo! Poi un po’ di mare.

Ho sentito da poco Roberta Bestetti, che ci ha aggiornato su quel che state facendo in vista dei Nazionali. Come procede la preparazione?

Sì, a parere nostro è fattibile, come test project.

Tu sarai a Bolzano dal 29 settembre al 1 ottobre, che cosa ti aspetti da questa esperienza? Sei un po’ emozionata?

Ma, speriamo vada tutto bene. Comunque ovviamente sono un po’ agitata, “ansia” è il mio secondo nome!

Non preoccuparti, perché è una cosa comune a tutti! Un po’ di tensione è normale… Tu come fai a concentrarti prima della gara?

Nulla di particolare, ma cerco di essere preparata e rivedere tutto quello che so, al meglio. Se conosco bene ciò che mi potranno chiedere, riesco a combattere l’ansia.

Il momento più bello che ricordi, legato a WorldSkills?

Eh, va beh, io sono arrivata terza quindi… Il momento in cui sono salita sul podio! Mi è venuto da piangere… Sapevo di aver fatto un buon lavoro, era andato quasi tutto come avevo previsto, però non me l’aspettavo di arrivare tra le prime. Anche se la speranza era tanta!

Parlando invece del tuo futuro lavoro: quando hai realizzato che volevi fare la sarta?

Alle medie abbiamo fatto orientamento e la scuola di moda è stata l’unica a colpirmi, ero sicura di voler scegliere quella fra tutti i tipi di scuola. A me avevano consigliato un liceo, ma io in ogni caso ho scelto moda perché mi ispirava l’idea!

C’è qualcuno che ti ha particolarmente motivato o incoraggiato, in questa scelta?

Diciamo che nel periodo in cui dovevo scegliere la scuola superiore vivevo solo con mia mamma ed era un periodaccio, ed ho scelto personalmente.

L’aspetto che ti piace di più, dell’essere sarta? E quali sono i lavori che ti danno più soddisfazione?

Confezionare, mi piace pensare di realizzare una cosa che si indossa, che tutti riescono a vedere, una cosa che si indossa tutti i giorni. Mi piace molto progettare, il sarto lo fa sempre, è il passaggio prima della confezione… Ma in realtà mi piace un po’ tutto, non solo quello!

Secondo te, WorldSkills ha un po’ cambiato il tuo approccio a questo mestiere?

Sì, perché prima dei Campionati Regionali a Torino non avevo mai confezionato un abito in tre giorni! A scuola sì, c’erano le prove, ma andavano avanti anche per dei mesi. Son rimasta soddisfatta!

Completa la frase: se torno da Bolzano con la medaglia d’oro…

Eh… [ride] Non lo so! Non riesco neanche a pensarci! Prendo e vado a fare un viaggio per festeggiare! Magari in Grecia!

In bocca al lupo, Laura!