L’intervista: Alessia Cesana

Alessia-Cesana

L’esperienza WorldSkills nelle parole della direttrice dell’ “Ente nazionale Acli istruzione professionale – Enaip” di Cuneo

Cosa hanno riportato i vostri competitor ed expert dall’esperienza ai campionati nazionali dei mestieri WorldSkills Italy che si sono svolti a Bolzano dall’1 al 3 ottobre 2020?

Il collega Luca Dalmasso e l’allievo Andrea Bongiovanni sono tornati pieni di entusiasmo e idee da riproporre nei laboratori a scuola. La partecipazione ai campionati nazionali è stata una grande spinta motivazionale.

In che modo il format WorldSkills contribuisce all’innalzamento della qualità dell’istruzione e della formazione professionale di studenti e docenti?

Il format WorldSkills aiuta a puntare in alto: i docenti sono stimolati a reinventare la propria didattica e ritrovano nuovi stimoli professionali; gli allievi vengono incentivati a superare le proprie barriere.

Quale ritiene sia il vero valore aggiunto di WorldSkills?

La valorizzazione della formazione professionale, che raggiunge livelli molto alti. Le professioni assumono quasi espressioni artistiche ed evidenziano gradi di abilità molto elevati.

Come considererebbe l’adozione degli standard WorldSkills nel sistema scolastico regionale o nazionale?

Gli standard WorldSkills sono molto elevati e rappresentano un ottimo modo per testare e valorizzare le eccellenze che spesso riscontriamo nei giovani della formazione professionale.

Una parola per definire WorldSkills?

Eccellenze.

Desidera aggiungere qualcosa?

Spesso i ragazzi scelgono la formazione professionale come scappatoia, credono sia sinonimo di “scuola facile”. La sfida è fare in modo che il percorso scelto diventi la loro passione. WorldSkills sintetizza il sogno di una formazione che valorizza e dona credibilità a tutti i mestieri a livello internazionale e questo aspetto fa parte della nostra tradizione.

L’intervista: Giampiero Monetti

Giampiero-Monetti

L’esperienza WorldSkills nelle parole del direttore del “Consorzio per la formazione, innovazione e qualità – Cfiq” di Pinerolo

L’agenzia formativa che dirige ha aderito fin dalla prima edizione di WorldSkills Piemonte. Cosa l’ha convinta del valore del progetto?

Abbiamo aderito con convinzione a WorldSkills fin dal 2014 perché riponiamo grande fiducia nelle ricadute positive del progetto. In più, possiamo anche contare su collaboratori che partecipano con un approccio aperto e privo di ritrosie. Il nostro impegno è stato sempre ripagato dai grandi benefici che ne abbiamo tratto: per questa ragione non faremo mai mancare il nostro appoggio a questa importante e utile iniziativa di Agenzia Piemonte Lavoro. Credo molto in esperienze come questa, che offrono occasione di confronto, costruttività e apertura.

Quali sono, nel concreto, alcuni dei benefici di cui parla?

WorldSkills consente di creare un sano livello di tensione rispetto all’esterno: noi possiamo essere bravissimi a organizzare corsi che siano validi, ma la didattica deve essere supportata da esperienze esterne come questa, che danno concretamente la misura del livello delle prestazioni professionali trasmesse ai ragazzi.

Quindi una cartina di tornasole per i formatori. E per i ragazzi?

Non solo i benefici ci sono, ma sono anche estesi a tutta la classe: è vero che ha un impatto maggiore soprattutto su chi prende parte alle competizioni, ma la condivisone del percorso di preparazione influenza positivamente tutti gli allievi.

Come rispondono i docenti al progetto WordSkills?

Positivamente: oltre alla voglia di mettersi in gioco, ne ricavano un confronto di alto livello. E, soprattutto, si sentono parte di una rete professionale ampia, che va oltre i confini del territorio in cui opera l’agenzia formativa. Il network professionale che si crea fra le persone durante le esperienze WorldSkills è un rilevante valore aggiunto. Sarebbe molto utile se Agenzia Piemonte Lavoro, che già valorizza questo patrimonio, avesse modo di promuoverlo maggiormente presso tutte quante le realtà formative regionali.

Un network più ampio, intende?

Sarebbe bello se la parte di formazione e preparazione alle competizioni WorldSkills potesse godere dei vantaggi di aderire a una rete di professionisti. Questo farebbe crescere il livello di tutti, studenti e docenti. Sempre sotto il coordinamento di Agenzia Piemonte Lavoro, si potrebbero organizzare con frequenza maggiore competizioni che rappresentino momenti puntuali di confronto e crescita. Magari mettendo in palio una borsa di studio, un tirocinio che crei un collegamento con il mondo del lavoro… Sarebbe un ottimo ingaggio fra Agenzia Piemonte Lavoro e gli standard formativi regionali.

A questo proposito, valuterebbe positivamente l’adozione dei parametri WorldSkills nel sistema scolastico regionale o nazionale?

Assolutamente sì, è sufficiente creare un’area progetto sperimentale di Regione Piemonte, in cui verticalizzare l’esperienza WorldSkills, sottraendole l’occasionalità legata ai campionati. Questa area progetto, con standard di alta qualità determinati, può diventare terreno fertile di crescita per tutte le realtà formative professionali. Permetterebbe inoltre di superare i limiti di certe rigidità degli standard regionali che avrebbero modo di essere riviste, interpretate e riprogettate: un simile “scollinamento” non potrebbe che innescare una serie di ricadute positive. In sostanza, da convinto sostenitore del rimescolamento positivo delle esperienze, sono favorevolissimo all’ipotesi.

In che modo il format WorldSkills contribuisce all’innalzamento della qualità dell’istruzione e della formazione professionale?

WorldSkills consente di rapportarsi con il mondo del lavoro a livelli qualitativi molto alti: questo crea un tiraggio professionale benefico, che innesca la crescita di tutti. Esclusivamente attraverso un percorso didattico e formativo, per quanto strutturato al meglio, non si riescono a toccare certe corde. Le ricadute positive si vedono anche sulle realtà produttive, che si mostrano ben disposte ad accogliere ragazzi provenienti da esperienze formative di così alto livello… Certo, il tessuto produttivo ne beneficia in modo direttamente proporzionale. Vado oltre e immagino quanto sarebbe efficace se alcune esperienze WorldSkills fossero ospitate presso aziende del settore: sarebbe una cassa di risonanza capace di generare un’eco potentissima. Superando la paura di mettere insieme le forze, si potrebbero ottenere ottimi risultati.

E per quanto riguarda l’orientamento formativo e professionale dei ragazzi più giovani?

Non bisogna confonderlo con le attività promozionali che ogni agenzia porta avanti presso le scuole medie: quello è orientamento professionale. WorldSkills invece è autentico orientamento alla professione: è un momento vivo, di grande opportunità. Si potrebbe capitalizzare ancora meglio però, perché ritengo che non basti portare i ragazzi in tour fra i mestieri in vetrina, se la visita non è stata opportunamente preparata in una fase precedente.

Quale ritiene sia il vero valore aggiunto di WorldSkills?

Per i ragazzi la possibilità di gareggiare in un clima che riproduce quello dell’ambiente di lavoro. Per i docenti l’occasione di incontro e confronto con altre realtà professionali, nazionali e internazionali. Sarebbe bello se WorldSkills diventasse un marchio nel quale ci si possa riconoscere tutti!

WorldSkills in una parola?

Innovazione.

L’intervista: Federico Furfaro

Federico-Furfaro

L’esperienza WorldSkills nelle parole del direttore del “Consorzio interaziendale canavesano per la formazione professionale – Ciac Ferdinando Prat” di Ivrea

Dall’1 al 3 ottobre 2020, a Bolzano, si sono svolti i campionati nazionali dei mestieri WorldSkills Italy: com’è stata l’esperienza?

Molto positiva: ci ha confermato l’ottimo lavoro di preparazione portato avanti da docenti e studenti. Per loro le competizioni di Bolzano – personalmente preferisco chiamarle “giochi” per valorizzarne l’aspetto ludico – sono state il punto di arrivo di un percorso formativo iniziato quattro anni prima.

Qual è stato il riscontro da parte degli insegnanti che hanno partecipato?

Se per i ragazzi i campionati nazionali hanno rappresentato la bellissima opportunità di misurare il proprio livello di preparazione, per i docenti è stata un’esperienza molto stimolante. Questo perché dalle performance degli allievi hanno potuto cogliere nuovi spunti per rimodulare alcuni elementi della didattica connessi alla formazione e alla verifica delle competenze, attingendo direttamente al modello WorldSkills.

Quindi i contenuti WorldSkills come stimolo all’innalzamento della didattica…

Sì, noi in particolare, essendo il nostro un consorzio interaziendale, li abbiamo accolti non solo per il settore alberghiero ma anche per le altre specializzazioni professionali. WorldSkills ci ha offerto anche uno spunto per portare il concetto di competizione all’interno della didattica: ora organizziamo gare interne alla sede o alle sedi Ciac, anche con il coinvolgimento di realtà esterne. Sono stimolanti, divertenti ed escono dalla routine: sono ispirate agli stessi parametri di WorldSkills, senza l’ambizione di essere altrettanto complete. Parlava anche del momento delle verifiche… Sì, per esempio per il settore alberghiero abbiamo integrato una nuova modalità: mentre una volta le verifiche erano pensate come lavoro di gruppo, ora selezioniamo prove più rispondenti agli standard dalle competizioni WorldSkills, perché consentono ai ragazzi di mettere in atto tutte le competenze acquisite.

A proposito di standard WorldSkills, come considererebbe l’adozione di quei parametri nel sistema scolastico regionale o nazionale?

Per quanto riguarda i livelli delle competenze tecniche e personali, legate per esempio alla gestione dei tempi del lavoro e dello stress, la valuterei molto positivamente. Siamo consapevoli del fatto che il livello di competenze definito dagli standard WorldSkills è estremamente elevato e non sempre i ragazzi sono all’altezza di raggiungere quella preparazione. Noi cerchiamo di inserire quegli obiettivi all’interno dei percorsi formativi inserendoli all’interno di un lavoro di squadra.

E per quanto riguarda l’orientamento formativo e professionale dei ragazzi più giovani, qual è il contributo delle competizioni WorldSkills?

I giochi hanno una forte valenza didattica per competitor ed expert, ma hanno anche un’importante funzione di orientamento. La scelta di un mestiere, e conseguentemente di una scuola o di un’agenzia formativa, si basano spesso su preconcetti, che non sempre trovano riscontro nella realtà. Per un ragazzo che deve compiere una scelta per il suo futuro, ma anche per la sua famiglia, WorldSkills rappresenta l’opportunità di vedere svolgere un mestiere nel concreto, a livello di eccellenza. È quindi uno strumento molto funzionale per orientare le scelte e trovare la propria strada, superando tutte le idee legate a una professione che non poggiano su un’approfondita conoscenza dei reali percorsi e sbocchi professionali.

Qual è il vero valore aggiunto di WorldSkills?

L’esperienza WorldSkills è un marchio di qualità che si inserisce nel curriculum dello studente. Ma non solo suo: ha una ricaduta positiva su tutti i soggetti coinvolti, anche per gli istituti. A noi ha offerto una bellissima opportunità di confrontarci con altre eccellenze e “metterci in vetrina”.

Come?

Per esempio, due nostri ragazzi sono saliti sul podio nelle competizioni regionali: noi rilanciamo queste belle notizie anche sui nostri social e le valorizziamo quando illustriamo le attività del nostro istituto. All’ultimo incontro con le famiglie dei nuovi possibili iscritti era presente la nostra competitor Roberta Checchia, che ha conquistato una medaglia ai campionati regionali nel mestiere di cuoco: ne ho approfittato per presentarla come un modello di eccellenza, auspicando che anche i loro figli possano raggiungere quel livello.

Una sintesi per definire WorldSkills?

Sfida. Con i competitor, certo, ma soprattutto con i propri limiti. Questo vale per i ragazzi, ma anche per insegnanti e istituti. Bastano pochi giorni di gare per vedere studenti evolvere e cambiare radicalmente nei propri atteggiamenti: le competizioni, con i loro tempi stretti e il carico di stress, innescano un salto di qualità.

Desidera aggiungere qualcosa?

È nel nostro interesse continuare a confrontarci con WorldSkills, non solo come sede di Ivrea ma come struttura Ciac nel suo complesso. Per noi e per i nostri ragazzi è un’opportunità determinante.

L’intervista: Gianluca Dho

Gianluca-Dho

L’esperienza WorldSkills nelle parole del direttore del “Centro nazionale opere salesiane – Formazione e aggiornamento professionale – Cnos Fap” di Savigliano (CN)

Cosa ha restituito, a lei personalmente, al suo istituto, ai ragazzi e ai docenti, l’esperienza ai campionati nazionali dei mestieri WorldSkills Italy che si sono svolti a Bolzano dall’1 al 3 ottobre 2020?

Affido la sintesi dell’avventura WorldSkills alle parole della studentessa Carmen Rudei e della sua docente Concetta Abrate: un’esperienza unica. Ancora prima delle gare di Bolzano avevo apprezzato l’energia positiva che hanno saputo trasmettere a tutti e l’attenzione meticolosa con cui si sono preparate, sia nei contenuti professionalizzanti sia nella forma (mi riferisco, per esempio, all’accuratezza nel presentarsi). È stata un’esperienza davvero molto positiva anche per la nostra agenzia formativa: siamo una realtà provinciale ma abbiamo potuto godere di visibilità a livello nazionale, arricchendoci di un elemento in più che ci contraddistingue positivamente. WorldSkills ci dà una “bella spinta” che si accorda bene con il motto “l’intelligenza nelle mani” del nostro fondatore, don Giovanni Bosco.

Quindi WorldSkills come volàno per migliorare la qualità dell’istruzione e della formazione professionale…

Sì, certo. Competizioni sane come questa restituiscono un importante valore aggiunto: conducono necessariamente a un innalzamento della qualità. Per fare un esempio concreto, fin dalle fasi di preparazione ai campionati internazionali i competitor hanno la possibilità di frequentare corsi di lingua inglese finanziati da Agenzia Piemonte Lavoro. Un altro aspetto importante è che dall’esperienza delle gare, e perfino dagli eventuali errori commessi, si impara: e questo vale per sia per gli studenti che per i docenti. Ultimo aspetto, ma non per questo meno importante, è il confronto, utilissimo, con parametri di valutazione diversi da quelli personali.

A questo proposito, considererebbe utile l’adozione degli standard WorldSkills nel sistema scolastico regionale o addirittura nazionale, come già avviene in altre nazioni europee?

Perché no? Abbiamo toccato con mano che quei parametri, condivisi a livello mondiale, portano a migliorare il livello della nostra formazione professionale regionale, quindi ben vengano. Servirebbe un lavoro di affinamento con gli standard che esistono a livello regionale, ma esistono già dei punti di incontro. E poi, a un livello ancora più alto, questi parametri comuni servirebbero per poter parlare tutti una “stessa lingua”. Faccio un esempio: un nostro eccellente studente del terzo anno deve trasferirsi all’estero e ci ha chiesto il riconoscimento dei crediti. Sarebbe tutto più facile se esistessero standard condivisi!

Quale ritiene sia il vero valore aggiunto di WorldSkills?

Ce ne sono tanti. Fra tutti apprezzo soprattutto la possibilità per i ragazzi di gareggiare in un clima che si avvicina molto a quello dell’ambiente di lavoro. Poi la possibilità per loro di aggiungere di un “marchio di qualità” nel loro curriculum che li faccia brillare nel mondo del lavoro. WorldSkills è… … mettersi in gioco!

Desidera aggiungere qualcosa?

Un grazie ad Agenzia Piemonte Lavoro che promuove e sostiene questo progetto.

L’intervista: Valter Manzone

Valter Manzone

L’esperienza WorldSkills nelle parole del direttore del “Centro nazionale opere salesiane – Formazione e aggiornamento professionale – Cnos Fap” di Bra

Dall’1 al 3 ottobre 2020, a Bolzano, si sono tenuti i campionati nazionali dei mestieri WorldSkills. Cosa ha tratto da quell’esperienza?

Una grandissima soddisfazione professionale e personale per la partecipazione di un nostro allievo nel ruolo di competitor, Federico Vignola, e di un nostro insegnante nel ruolo di expert, Gianfranco Morra.

Qual è stato il loro feedback?

Al ritorno da Bolzano, il formatore mi ha riferito che è stata un’esperienza molto arricchente, grazie soprattutto alla possibilità di interfacciarsi con colleghi provenienti da realtà diverse. Confrontarsi su contenuti formativi, modalità operative e didattiche con persone che condividono una mission comune permette di “raddrizzare il tiro” e migliorare. Quanto ai ragazzi, la sperimentazione di un contesto formativo diverso da quello tradizionale è per loro molto stimolante.

E il suo istituto ha avuto un ritorno?

Certo! Formatori e ragazzi hanno portato avanti il percorso didattico in maniera così positiva da permetterci di alzare il livello e metterci in gioco in competizioni di livello regionale e nazionale. Per l’istituto che dirigo ha rappresentato un’occasione per mettere in mostra il nostro modus operandi in un ambito ben più ampio di quello locale. Questo ci ha permesso di godere di un’ottima visibilità, che abbiamo potuto rilanciare su canali social e media.

Secondo lei, il format WorldSkills contribuisce all’innalzamento della qualità dell’istruzione e della formazione professionale?

Sì, e lo dico con convinzione. L’universo valoriale e di competenze che cerchiamo di veicolare nel percorso formativo è finalizzato al futuro confronto dei ragazzi con il contesto produttivo del mondo del lavoro. Mettersi in gioco in queste competizioni è un’esperienza concretamente utile che consente di migliorare e, non meno importante, di aggiungere un plus al curriculum dei ragazzi.

Quale ritiene sia il vero valore aggiunto di WorldSkills?

Ce ne sono tanti. In prima battuta la possibilità di incontro con altre realtà professionali: è arricchente per i ragazzi confrontarsi tra pari e con adulti competenti per avere contezza del livello delle loro competenze e capire quali potrebbero acquisire per potenziare il proprio curriculum. Fondamentale, poi, la funzione di orientamento.

Orientamento, dice…

Ho constatato che per i giovani è davvero molto utile avere la possibilità di osservare i compagni più grandi in attività. Vedendo concretamente quello che potrebbe essere il loro futuro, acquisiscono gli strumenti per orientare le scelte con maggiore consapevolezza e razionalità.

Come valuterebbe l’adozione degli standard WorldSkills nel sistema scolastico regionale o nazionale?

I nostri formatori lavorano già su tavoli regionali di settore. In queste circostanze hanno la possibilità di riportare l’esperienza di WorldSkills ai funzionari regionali condividendo le competenze specifiche richieste per i singoli mestieri. Di fatto, questo consente alla Regione Piemonte di recepire gli standard WorldSkills nella progettazione educativa e formativa.

Se dovesse sintetizzare in una parola WorldSkills…

Una sana competizione. Voglio sottolineare sana, perché l’agonismo potrebbe avere un’accezione negativa. Con WorldSkills ci si mette in gioco e ci si confronta in un ambiente sano, con regole precise, chiare e trasparenti. E questo fa crescere.

Desidera aggiungere qualcosa?

WorldSkills offre la possibilità di far emergere lo spirito di gruppo, tra competitor e tra formatori. È una scuola di vita per tutti. Grazie ad Agenzia Piemonte Lavoro per quello che fa e per come lo fa. È davvero utile e, per questa ragione, noi ci impegniamo a fare da cassa di risonanza.

L’intervista: Roberta Lampugnani

Roberta-Lampugnani

L’esperienza WorldSkills nelle parole della direttrice della “Scuola edile Formazione, sicurezza e costruzioni – Fsc” di Torino.

Una parola per definire WorldSkills, dopo l’esperienza ai campionati nazionali dei mestieri WorldSkills Italy che si sono svolti a Bolzano dall’1 al 3 ottobre 2020.

Crescita!

Perché?

Queste competizioni ci regalano grandi gioie ed emozioni e valorizzano l’impegno nostro e dei ragazzi coinvolti. È un lavoro di squadra: noi li formiamo, loro si preparano al meglio. WorldSkills rappresenta la cornice che permette dare espressione alle proprie abilità ad alti livelli, mostrandole ad altri.

Che benefici ne ha tratto il suo istituto?

WorldSkills è un fiore all’occhiello: partecipare alle manifestazioni nazionali dà lustro e offre la possibilità di farsi conoscere oltre il proprio ambito territoriale.

Ci sono ricadute positive anche per i docenti?

Gli insegnanti sono entusiasti e orgogliosi. Sul lavoro non è sempre facile avere un riscontro rispetto a ciò che si fa: WorldSkills offre un’esperienza che valorizza le attività dei docenti a livello professionale e personale, restituendo loro grandi soddisfazioni.

Vede anche una funzione di innalzamento della qualità dell’istruzione e della formazione professionale?

Certo! Mettersi in gioco e confrontarsi con altre eccellenze è il modo migliore per crescere e tirare fuori quel qualcosa in più che tutti, studenti e docenti, hanno dentro.

Che peso hanno le manifestazioni WorldSkills nell’orientamento formativo e professionale dei ragazzi più giovani?

Sono una splendida vetrina che permette allo studente di dimostrare il suo valore e allo spettatore di osservare da vicino un mestiere per rendersi conto di quali capacità tecniche servono. Hanno anche un importante valore aggiunto: del muratore non si vede solo che sta costruendo un manufatto, traspare la sua emozione. E questo messaggio è molto più coinvolgente rispetto a osservare, per esempio, un cantiere per strada. Questo rende WorldSkills molto più performante a livello di orientamento di tanti filmati e testimonianze orali.

Finlandia Gran Bretagna, Russia e Svizzera hanno adottato gli standard WorldSkills nei propri sistemi scolastici nazionali. Sarebbe auspicabile anche da noi?

Sì, la formazione deve puntare lì: standard di alta qualità. Questo vale soprattutto se vogliamo rendere i nostri giovani competitivi in un mercato sempre più aperto e globale. Impostare standard elevati a livello regionale e nazionale permette di formare i giovani per le più importanti sfide del mondo del lavoro.

Qual è, secondo lei, il quid in più di WorldSkills?

La possibilità che offre di mettere in vetrina la qualità della proposta formativa e, come dicevo, la funzione di orientamento per il pubblico di giovani e giovanissimi che assistono alle gare. Viviamo in una società dell’immagine: vedere con i propri occhi è più efficace di qualsiasi altra attività di orientamento.

L’intervista: Marcella Freddi

Marcella-Freddi

L’esperienza WorldSkills nelle parole della direttrice dell’agenzia formativa “FILOS Formazione” di Novara.

La medaglia d’argento di Andrew Zicarelli, nel mestiere di acconciatore, è il “bottino” che l’agenzia formativa “FILOS Formazione” di Novara porta a casa dall’esperienza ai campionati nazionali WorldSkills Italy, disputati a Bolzano dal primo al 3 ottobre 2020. Andrew, cui la direttrice dell’agenzia riconosce eccellenti qualità personali, ha contato anche sul sostegno dell’Expert Nayibe Vasquez, che si è messa a disposizione del Team Piemonte in accordo con l’“Associazione Scuole Tecniche San Carlo” di Torino, e della sua Tutor collaudata Rosy Visaggio.

Complimenti per la medaglia d’argento conquistata da Andrew Zicarelli nel mestiere di acconciatore. Come commenta questo risultato? 

Sono molto contenta. Non avevo dubbi sul fatto che Andrew ce l’avrebbe fatta a portare a casa una medaglia di quel livello. È un ragazzo che ama il suo mestiere e regge la competizione, qualità non da tutti.

Cosa rappresenta questo riconoscimento?  

Abbiamo già partecipato ad altre edizioni di WorldSkills e questo dimostra che crediamo nel progetto. Il fatto di aver sempre portato ragazzi preparati e aver coinvolto una tutor come Rosy Visaggio è la nostra risposta all’impegno profuso da Agenzia Piemonte Lavoro.

Quali riscontri ha ricevuto dall’esperienza di Bolzano?

Feedback tutti positivi: ragazzi contenti, noi altrettanto.

Quali le ricadute per la vostra scuola?

Credo che l’investimento fatto abbia portato valore aggiunto. Di immagine, per esempio, perché noi utilizziamo l’esperienza WorldSkills come elemento di forza e persuasione quando facciamo orientamento. E poi rilevo una ricaduta concreta per i ragazzi, che sono stimolati e motivati a impegnarsi per raggiungere obiettivi di alto livello. Una medaglia non rappresenta solo l’occasione per festeggiare chi ce l’ha fatta, ma lo stimolo per tutti a migliorare: questo è il messaggio che cerchiamo di trasmettere all’interno della scuola.

Assistere alle competizioni WorldSkills può aiutare a orientare concretamente le scelte professionali dei giovani? 

Sì, certo. Io credo molto nella funzione di orientamento di WorldSkills alla scelta professionale: sono sempre venuta a Torino ad assistere ai campionati regionali WorldSkills Piemonte, mi appassiona osservare anche quei mestieri che come agenzia formativa non portiamo avanti. Questo valore di WorldSkills merita di essere valorizzato e, lo dico occupandoci di formazione professionale da quarant’anni, mi piacerebbe venisse portato a un livello ancora più alto e più diffuso sul territorio.

Tre valori positivi che l’esperienza WorldSkills consegna? 

Il primo è la competizione, che per me è un valore altamente positivo, soprattutto quando si trasforma in un elemento di coinvolgimento e traino. Poi c’è l’investimento sulla persona, che si arricchisce di un importante corredo professionale. E infine il valore del gruppo, perché l’amicizia che si crea in quelle occasioni facilita la trasmissione delle competenze.

Come sa, WorldSkills elabora standard specifici considerati da Unesco come principale benchmark per la qualità dei mestieri professionali. Come valuterebbe la condivisione di questi parametri a livello programmatico?

È una funzione importantissima, è davvero uno dei valori aggiunti. Nel nostro caso la condivisione di quegli standard, decisamente elevati, ha innalzato il nostro livello formativo all’interno dell’ente. C’è chi pensa che forse siano irraggiungibili ma in realtà, secondo me, il confronto è decisamente costruttivo. A questo proposito, mi piacerebbe vedere rappresentati a livello piemontese anche altri mestieri, come ad esempio l’impiantista termoidraulico, che esiste a livello mondiale…

Il suo istituto continuerà ad aderire al progetto WorldSkills?

Sì, compatibilmente con le risorse: dobbiamo individuare i ragazzi idonei a partecipare.

Consiglierebbe ad altri istituti di partecipare?

Certo, è un’esperienza molto importante.

 

L’intervista: Roberta Seno

Roberta-Seno

L’esperienza WorldSkills nelle parole della direttrice dell’ “Associazione Scuole Tecniche San Carlo” di Torino.

Se un atleta vince, il merito è anche del suo allenatore: così è stato per Andrew Zicarelli, medaglia d’argento nel mestiere di acconciatore ai WorldSkills Italy 2020. Per la sua preparazione Andrew ha potuto contare sul prezioso supporto della Expert Nayibe Vasquez, che si è messa a disposizione con la gentile collaborazione dell’ “Associazione Scuole Tecniche San Carlo” di Torino. Alla docente e all’agenzia formativa va il plauso per la professionalità e la generosa disponibilità.

Dietro la medaglia d’argento di Andrew Zicarelli ai WorldSkills Italy 2020 appena conclusi a Bolzano c’è la regia della vostra docente Nayibe Vasquez. Quindi parte del merito dell’ottimo risultato è vostro. È orgogliosa del risultato ottenuto?

Sono molto contenta. Lo sono ancora di più perché chi ha vinto non è uno studente nostro, ma proviene da un’altra agenzia: la nostra docente è riuscita a supportarlo e questo conferma che nella formazione professionale la collaborazione fra agenzie esiste ed è reale. La nostra Expert è un’appassionata della prima ora del progetto WorldSkills: sono soddisfatta di lei e dell’entusiasmo che sa trasmettere.

Cosa rappresenta questo riconoscimento per la vostra agenzia?

La partecipazione ai WorldSkills è molto importante. Quando poi viene riconosciuta con un risultato, inorgoglisce ancora di più. È un’esperienza che lascia il segno sia in chi la vive direttamente, sia in chi l’ha sostenuta.

Quali feedback ha ricevuto dall’Expert al ritorno da Bolzano?

Feedback tutti positivi: davvero tutto molto bello e importante, c’è una bella energia.

Ritiene questa esperienza funzionale alla crescita professionale della sua agenzia formativa?

Sicuramente è funzionale a quella dei ragazzi. In queste occasioni hanno modo di mettersi alla prova con coetanei che studiano materie analoghe, confrontarsi in una forma di competizione che poi vivranno anche quando entreranno nel mondo del lavoro. Fin da quando è stata coinvolta, la nostra agenzia ha cercato di aprire a tutte le professionalità perché riteniamo fondamentale che i ragazzi possano sperimentare questa dimensione di confronto, anche in un contesto di competizione. Che poi vuol dire saper accettare le sconfitte, perché questo è un altro elemento importante di crescita.

Per il pubblico che assiste le competizioni rappresentano una straordinaria “vetrina sui mestieri”. In che misura, secondo lei, WorldSkills può concorrere a orientare le scelte professionali dei giovani? 

Penso che possa essere uno strumento importante che permette ai ragazzi di prendere in considerazione qualcosa di diverso, permettendo loro di assistere alla costruzione di un prodotto. WorldSkills contribuisce alla complessa attività di orientamento che è fatta di incontri, dibattiti e presentazioni: si inserisce con efficacia all’interno di questa cornice perché apporta concretezza.

Può indicare tre valori positivi che l’esperienza WorldSkills consegna? 

L’entusiasmo che pervade questa manifestazione: lo so, non è un valore, è uno stato d’animo ma mi piace sottolinearlo. E poi la possibilità di competere rispettandosi: l’occasione di sfidarsi in una gara permette di realizzare quanto e come si possa migliorare, crescere e magari vincere, aiutando a capire le proprie potenzialità. Questo è un valore, importante, nodale. E poi c’è la solidarietà: ho riscontrato, infatti, che chi esce dalla gara è di sostegno agli altri. Questo significa che la competizione c’è, ma è vissuta in modo sano. E infine c’è il valore del gioco: le gare conservano sempre questo aspetto, che rappresenta un momento importante per la crescita, concorre a costruire positivamente la personalità e ad affrontare meglio la vita.

WorldSkills è un format mondiale che stila parametri di riferimento per i vari mestieri, mutuandoli dal mondo del lavoro: in concreto, definisce cosa bisogna sapere e saper fare per essere competitivi in quel mestiere. Alcuni sistemi nazionali hanno iniziato a utilizzare gli standard WorldSkills all’interno dei propri sistemi formativi. Come valuterebbe la condivisione di queste linee guida a livello programmatico come risorsa aggiuntiva?

Penso che tutto ciò che può contribuire a far crescere le competenze di ragazzi e formatori sia importante. Avere un elemento in più con degli standard stabiliti che ci consentano di confrontarci con altre visioni è fondamentale per essere aggiornati e rispondere alle richieste del mercato. Per queste ragioni, se inserito in un contesto complessivo, lo riterrei molto positivo.

Consiglierebbe ad altri istituti di partecipare?

Certo… E l’ho fatto! Per inserire falegnameria ho coinvolto l’Engim di Pinerolo, e poi uno dei loro ragazzi è andato a Bolzano (ai WorldSkills Italy 2020, ndr). Ne sono molto felice.

Grazie per essere una testimonial molto attiva! A questo punto è superfluo chiederle se continuerete ad aderire al progetto WorldSkills?

Direi proprio di sì. È sicuramente molto impegnativo, perché sia gli Expert sia i ragazzi sono molto coinvolti nella preparazione della manifestazione anche durante l’anno scolastico. Ma vale l’impegno. Ho riscontrato personalmente i cambiamenti positivi e la crescita dei ragazzi dopo aver partecipato alla manifestazione! A volte chi sceglie i nostri istituti lo fa pensando di poter studiare meno e invece l’incontro con una professione fa crescere: questa maturazione a volte avviene durante gli stage, a volte durante WorldSkills.

Desidera aggiungere qualcosa?

Riconosco il vostro notevole e non semplice impegno: la manifestazione dura qualche giorno ma il lavoro che c’è dietro è monumentale. Grazie!

L’intervista: Ilaria Poggio

Ilaria-Poggio

L’esperienza WorldSkills nelle parole della direttrice dell’agenzia formativa “Immaginazione e lavoro” di Torino.

Se il grafico Roberto Annaloro dell’IIS “Bodoni Paravia” ha conquistato la medaglia d’argento ai campionati nazionali WorldSkills Italy 2020, da poco conclusisi a Bolzano, buona parte del merito è dell’agenzia formativa “Immaginazione e lavoro” di Torino, che ha messo a diposizione del competitor ed ex studente una “allenatrice” d’eccezione, Eliana Barbera, non nuova all’esperienza WorldSkills.

Il vostro ex studente Roberto Annaloro, che ha scelto di completare il suo percorso formativo presso l’istituto “Bodoni Paravia”, ha appena portato a casa una medaglia d’argento ai campionati WorldSkills Italy che si sono svolti a Bolzano. Lui è stato bravissimo, ma parte del merito – ve lo riconosce anche la dirigente scolastica del Bodoni – è della vostra docente, che è stata la sua Expert, nonché colei che l’ha “allenato” per le prove. Cosa rappresenta questo riconoscimento per “Immaginazione e lavoro?”

Da anni partecipiamo al programma WorldSkills ed è sempre un’avventura molto piacevole. La medaglia rappresenta quindi una conferma del lavoro che svolgiamo. Come studente, Roberto ci ha sempre dato grande soddisfazione, la sua scelta di continuare gli studi ci ha riempito di gioia e ora la sua medaglia ci rende fieri e orgogliosi. Non sono facili i passaggi da un sistema formativo a uno professionale, ma l’istituto “Bodoni Paravia” rientra tra quelli con cui collaboriamo molto bene. Ebbene sì, ce lo dicono, i nostri ragazzi arrivano preparati soprattutto sulle materie professionalizzanti.

Quali opportunità regala la partecipazione a WorldSkills? 

È certamente un’ottima vetrina sia per l’agenzia di provenienza sia per i ragazzi. Infatti possono mettere in mostra quello che di meglio sanno fare, con le loro mani, la creatività e la passione. Ed è proprio questo il nostro obiettivo. In questo senso WorldSkills è un’ottima occasione per mostrare le loro competenze. Inoltre non nascondo che il clima di competizione di alto livello in cui i Competitor si trovano a gareggiare li mette alla prova e li obbliga a gestire, con l’aiuto degli Expert, momenti di ansia e difficoltà: una buona esperienza per educare il ragazzo alle “competizioni” che si troverà ad affrontare nel mondo del lavoro.

Per lo spettatore che visita gli stand dove i Competitor si sfidano le gare rappresentano uno straordinario colpo d’occhio sui mestieri. In che misura, secondo lei, un’esperienza simile concorre a orientare fattivamente le scelte degli studenti più giovani?

WorldSkills è un ottimo modo per mostrare concretamente i mestieri: li si può “toccare con mano”, si vedono gli studenti all’opera. Per i giovani che devono fare una scelta professionale o che si trovano in difficoltà nel farla, WorldSkills rappresenta quindi una buona opportunità per avere in mente uno sbocco professionale: poi è chiaro che ogni futuro allievo deve visitare la struttura in cui intende svolgere il proprio percorso. Infine, ma non da ultimo, WorldSkills è un ottimo modo per mostrare la varietà e la qualità dell’offerta formativa del Piemonte, regione che investe molto nella formazione professionale.

Potrebbe sintetizzare in un concetto l’esperienza che WorldSkills ha consegnato alla sua agenzia formativa?

La possibilità di collaborare con il mondo esterno, “uscire dal guscio”. Tutti gli anni in cui abbiamo partecipato, indipendentemente dal risultato finale conseguito, abbiamo avuto grandi soddisfazioni. Per ragazzi di 17-18 anni prendere parte a un percorso del genere non è banale: noi proponiamo l’esperienza e loro raccolgono la sfida portandola fino in fondo. Ne siamo orgogliosi.

E questo ha ricadute pratiche?

Certo. Quello che a me personalmente piace di WorldSkills è la capacità di avvicinare i giovani al mondo del lavoro: per un futuro cuoco muoversi come se fosse nella cucina di un ristorante, per un futuro grafico simulare di lavorare in un’agenzia pubblicitaria…

Come sa, WorldSkills elabora standard per ogni professione specifica in gara ed è considerato da Unesco il principale benchmark per la qualità sui mestieri, tanto che in alcune nazioni come la Russia le WorldSkills Standards Specifications (WSSS) sono adottate nel sistema scolastico nazionale. Come valuterebbe la condivisione degli standard WorldSkills a livello programmatico per tutti gli istituti?  Qual è il valore aggiunto di WS come format? 

Tutto ciò che può aiutare una formazione adeguata e con un occhio al mondo del lavoro è fondamentale, quindi anche su questo la preparazione ai WorldSkills potrebbe essere un buon elemento.
Consiglierebbe ad altri istituti di partecipare? 

Assolutamente sì, ricordando però che non è una passeggiata: serve una predisposizione particolare da parte degli studenti e una generosa disponibilità oraria del docente. Però vale l’impegno: è una bella festa, dall’inizio fino alla cerimonia di premiazione!
La sua agenzia continuerà ad aderire al progetto WorldSkills?

Certo, almeno finché ci aiuteranno docenti appassionati come la nostra Eliana Barbera.

L’intervista: Franca Zampollo

Franca-Zampollo

L’esperienza WorldSkills nelle parole della dirigente scolastica dell’IIS “Giovanni Giolitti” di Torino.

All’ISS “Giovanni Giolitti” di Torino si prova gioia e orgoglio per la medaglia di bronzo conquistata agli ultimi campionati nazionali WorldSkills Italy 2020. Se l’è aggiudicata nel mestiere di cuoco Biagio Taddei, che condivide il merito con il suo docente Alessandro Ricci. Per l’istituto “G.Giolitti” è la conferma dell’impegno e del coinvolgimento di studenti, docenti e dirigenti.

Partecipare a un campionato nazionale dei mestieri è una prova impegnativa e l’istituto che lei dirige ha conseguito una medaglia di bronzo, che porta il nome di Biagio Taddei. Come commenta questo riconoscimento?

Sono molto contenta! È un risultato che mette in luce alcuni aspetti: manifesta che il lavoro che stiamo portando avanti in ambito professionale nel nostro istituto è di ottimo livello e consente ai ragazzi di accedere a importanti risultati; inoltre prova l’impegno dei nostri docenti, che spesso va oltre la loro disponibilità strettamente istituzionale. Se gli insegnanti non fossero mossi da grande passione per ciò che fanno e si limitassero all’orario di servizio non otterremmo risultati come questi. La medaglia conseguita è il frutto di una riuscita sinergia tra il giovane Biagio Taddei e il suo docente Alessandro Ricci.

Per l’ISS “Giovanni Giolitti” non è una prima volta…

No, e infatti la nostra scuola partecipa volentieri a concorsi e iniziative del genere, perché offrono ai ragazzi l’occasione di andare oltre la lezione tradizionale, uscire dalla cerchia dei compagni di classe e confrontarsi con un contesto internazionale.

Prove come WorldSkills sono un’esperienza unica per i partecipanti e un “marchio di qualità” per l’istituto che aderisce. Quale valore aggiunto portano concretamente all’istituto i ragazzi e gli expert dopo la partecipazione?

Per l’istituto partecipare alla competizione permette di avere uno strumento di verifica sul lavoro fatto. La partecipazione dei docenti crea grande valore per la scuola: prendere parte alla competizione consente agli insegnanti di sperimentare un confronto con altre realtà, anche a livello internazionale. Tutto ciò che acquisiscono viene poi portato nella didattica a beneficio di tutti gli altri ragazzi sotto forma di nuove competenze.

Come sa, WorldSkills elabora standard per ogni mestiere specifico in gara, e parliamo di più di sessanta professioni. Unesco considera WorldSkills il principale benchmark per la qualità sui mestieri e ci sono addirittura Paesi che hanno rimodellato il proprio sistema formativo basandosi sulle WorldSkills Standards Specifications. Secondo lei è uno strumento che potrebbe aiutare la crescita dell’offerta didattica a tutti i livelli del sistema della formazione professionale?

Premetto che dal punto di vista delle competenze gli istituti professionali sono in fase di riforma. Nel caso particolare, il nostro è legato a Re.Na.I.A. (Rete Nazionale Istituti Alberghieri ndr) con cui portiamo avanti un costante confronto in tema di competenze. Per prendere parte a competizioni come WorldSkills i docenti elaborano profili professionali con relative skills specifiche, tenendo conto degli standard internazionali. Considerata l’importanza della materia, stiamo lavorando sempre di più in questa direzione.

Può indicare tre valori positivi che l’esperienza WorldSkills ha consegnato al suo istituto?

In primo luogo WorldSkills consente a studenti e docenti di confrontarsi con realtà di livello nazionale e internazionale. Poi concorre a sviluppare l’attitudine del lavoro in team, una skill fondamentale per il mondo del lavoro. In ultimo, l’applicazione allo studio richiesta per la preparazione della competizione porta necessariamente ad alzare il livello.

Consiglierebbe ad altri istituti di partecipare a WorldSkills?

Lo consiglierei a tutti gli istituti perché si tratta di un’esperienza che consente di uscire dalla realtà chiusa della scuola per aprirsi a un contesto internazionale: ottimo elemento in un’ottica di miglioramento continuo.

Il suo istituto continuerà ad aderire al progetto WorldSkills?

Certo, parteciperemo anche in futuro, anche perché i docenti traggono grande soddisfazione dalla prospettiva di confronto che la competizione offre.

Per il pubblico che assiste, le competizioni rappresentano una straordinaria “vetrina sui mestieri”. In che misura i giovani possono ricevere indicazioni orientative circa la scelta per un futuro nella formazione professionale?

Credo che in effetti WorldSkills contribuisca notevolmente all’orientamento professionale. Le competizioni consentono ai ragazzi di capire cosa può interessare davvero, indirizzando in maniera concreta la loro formazione. Proprio per questa ragione il nostro istituto cerca di cogliere tutte le valide occasioni di questo tipo, che consentono ai giovani di conoscere davvero le realtà professionali dei diversi mestieri. Penso che questo possa essere un grande aiuto per il loro futuro.