L’esperienza WorldSkills nelle parole del direttore del “Centro nazionale opere salesiane – Formazione e aggiornamento professionale – Cnos Fap” di Savigliano (CN)
Cosa ha restituito, a lei personalmente, al suo istituto, ai ragazzi e ai docenti, l’esperienza ai campionati nazionali dei mestieri WorldSkills Italy che si sono svolti a Bolzano dall’1 al 3 ottobre 2020?
Affido la sintesi dell’avventura WorldSkills alle parole della studentessa Carmen Rudei e della sua docente Concetta Abrate: un’esperienza unica. Ancora prima delle gare di Bolzano avevo apprezzato l’energia positiva che hanno saputo trasmettere a tutti e l’attenzione meticolosa con cui si sono preparate, sia nei contenuti professionalizzanti sia nella forma (mi riferisco, per esempio, all’accuratezza nel presentarsi). È stata un’esperienza davvero molto positiva anche per la nostra agenzia formativa: siamo una realtà provinciale ma abbiamo potuto godere di visibilità a livello nazionale, arricchendoci di un elemento in più che ci contraddistingue positivamente. WorldSkills ci dà una “bella spinta” che si accorda bene con il motto “l’intelligenza nelle mani” del nostro fondatore, don Giovanni Bosco.
Quindi WorldSkills come volàno per migliorare la qualità dell’istruzione e della formazione professionale…
Sì, certo. Competizioni sane come questa restituiscono un importante valore aggiunto: conducono necessariamente a un innalzamento della qualità. Per fare un esempio concreto, fin dalle fasi di preparazione ai campionati internazionali i competitor hanno la possibilità di frequentare corsi di lingua inglese finanziati da Agenzia Piemonte Lavoro. Un altro aspetto importante è che dall’esperienza delle gare, e perfino dagli eventuali errori commessi, si impara: e questo vale per sia per gli studenti che per i docenti. Ultimo aspetto, ma non per questo meno importante, è il confronto, utilissimo, con parametri di valutazione diversi da quelli personali.
A questo proposito, considererebbe utile l’adozione degli standard WorldSkills nel sistema scolastico regionale o addirittura nazionale, come già avviene in altre nazioni europee?
Perché no? Abbiamo toccato con mano che quei parametri, condivisi a livello mondiale, portano a migliorare il livello della nostra formazione professionale regionale, quindi ben vengano. Servirebbe un lavoro di affinamento con gli standard che esistono a livello regionale, ma esistono già dei punti di incontro. E poi, a un livello ancora più alto, questi parametri comuni servirebbero per poter parlare tutti una “stessa lingua”. Faccio un esempio: un nostro eccellente studente del terzo anno deve trasferirsi all’estero e ci ha chiesto il riconoscimento dei crediti. Sarebbe tutto più facile se esistessero standard condivisi!
Quale ritiene sia il vero valore aggiunto di WorldSkills?
Ce ne sono tanti. Fra tutti apprezzo soprattutto la possibilità per i ragazzi di gareggiare in un clima che si avvicina molto a quello dell’ambiente di lavoro. Poi la possibilità per loro di aggiungere di un “marchio di qualità” nel loro curriculum che li faccia brillare nel mondo del lavoro. WorldSkills è… … mettersi in gioco!
Desidera aggiungere qualcosa?
Un grazie ad Agenzia Piemonte Lavoro che promuove e sostiene questo progetto.